MOOD ha organizzato la serata “Federico Fellini: il libro dei sogni ed altre storie di cinema e psicoanalisi”. Un evento che ha acceso l’attenzione sulla relazione fra Fellini e la psicoanalisi con suggestive interpretazioni di alcuni sogni descritti e disegnati da Fellini.
Il Centro MOOD sin dalla sua nascita conserva la tradizione di occuparsi dei fenomeni umani secondo un approccio globale e integrato che tende a considerare ogni manifestazione dell’intelletto come qualche cosa di significativo allo scopo di comprendere il funzionamento psichico. Su questo fondamento si basano l’attività clinica e l’attività culturale del Centro, che in questa occasione si è orientata ad approfondire la testimonianza di un grande maestro del cinema, Federico Fellini.
Il Libro dei Sogni è una porta aperta sull’inconscio e sulle origini della creatività, oltre che un’opera di grande valore estetico. Nella serata “Federico Fellini: il libro dei sogni ed altre storie di cinema e psicoanalisi”, organizzata il 3 febbraio 2017 presso il Centro MOOD, sono stati proiettati filmati esplicativi del rapporto fra i sogni, annotati e disegnati dal regista fra il 1960 e il 1990, e la sua produzione cinematografica e sono state ascoltate le parole di Vittorio Boarini e Cristina Berti Ceroni.
Vittorio Boarini, storico e critico del cinema, già direttore della Cineteca di Bologna e direttore per 10 anni della Fondazione Fellini, ha illustrato l’avventura del reperimento e dell’acquisizione dagli eredi dei due volumi originali, avventura proseguita dal 1993, anno della morte del maestro, al 2006, quando la Fondazione con il contributo della Regione Emilia-Romagna entrano finalmente in possesso dei manoscritti. Di questi manoscritti saranno riprodotte 1000 preziose copie anastatiche ed una edizione ‘economica’, tradotta in molte lingue e divenuta oggetto di interesse per studiosi di svariate discipline.
Cristina Berti Ceroni, psicologa e psicoanalista di lunga esperienza, ha parlato della relazione fra Fellini e la psicoanalisi, raccontando del lungo rapporto fra il maestro e lo psicoanalista Ernst Bernhard e fornendo suggestive interpretazioni di alcuni dei sogni descritti e disegnati da Fellini. Di grande interesse è l’osservazione che proprio la sofferenza psichica sperimentata dal regista in alcuni momenti della sua esistenza sia stata il motore della ricerca interiore che l’ha portato, anche attraverso i sogni e l’aiuto psicoanalitico, a realizzare l’immensa arte che tutti conosciamo.
La capacità di esprimere sé stessi appieno, in modo genuino e pure artistico, come emerge nel lavoro psicoterapeutico, è in effetti sempre collegata alla capacità di essere in contatto anche con le parti di sé più sofferenti. E l’arte ha accompagnato la serata anche con la magnifica musica jazz di Jimmy Villotti, Valerio Pontrandolfo e Mirko Scarcia.
Guarda il video della serata: https://vimeo.com/204337098